domenica 8 luglio 2007
Rileggendo la data, e l'ora, dell'ultima volta che mi "sono fermato" a scrivere due righe su questo diario è evidente che alla fine quello che doveva essere un viaggio in compagnia, di chi mi legge s'intende, alla fine è diventato un viaggio solitario.
In questo senso il mio DNA di stradista su due ruote non aiuta di certo, chi va in moto raramente va in coppia, ma se non mi sono fermato qui è solo per due motivi paralleli.
Il primo, banale e forse scontato, è che non ho trovato il "mood" giusto per appoggiare le dita sulla tastiera, lasciando fluire le parole sulle note di un adeguato accompagnamento musicale. A più riprese sono capitato in questa pagina e, trovata una sequenza di parole che avesse un perché, non ho avuto il coraggio, o la voglia, di cliccare su "pubblica post".
Con il senno di poi non ho rimpianti.
Il secondo motivo è, ancor più banale, una serie di impegni a raffica in ufficio, culminanti in questi giorni con il montaggio delle puntate di un format di sei settimane che andrà in onda dal primo agosto, un programma di cui sono il programmista/curatore/autore. Senza contare che anche stasera, alle 21, sarò al Master Control per seguire una diretta.
Il tutto suona affascinante, molto formativo sul piano professionale, ma così mortificante per la mia voglia di scrivere che quasi mi vergogno ad ammetterlo.
Ma non disperiamo.
Negli oltre 30 giorni che separano l'adesso dalla pioggia lucente non ci sono stati grandi accadimenti, a parte un controverso ma zuccherato weekend al Circeo e un'importante "milestone" appartenente agli ultimi 15 giorni.
Parliamo del Circeo cercando, per quanto possibile, di non sparare a zero come feci l'ultima volta che ci sono stato. Cosa molto difficile visto che, alla resa dei conti, la vera nota positiva dei due giorni abbondanti passati all'ombra del promontorio omerico è la compagnia.
E come poteva essere altrimenti se a dividere il primo weekend di mare c'erano con me niente popò di meno che Pinklady e il Cantautore Bacchini Privo di Chitarra?
Dico privo di chitarra perché in quei momenti lui è soltanto Simone, e tra una risata e una frecciata è l'amico di sempre, quello dei cicchetti, delle ubriacature, dei viaggi verso musicali mete sperdute e della dura lotta con la solita quotidianità.
Un "valore" (come direbbe l'amico comune Vito Rubino) che con il passare dei giorni diventa sempre più raro, esclusivo. Un privilegio che visto al cospetto del suo nuovo EP (messaggio promozionale) "Come il Giorno e la Notte" e della brillantissima carriera musicale che sta avendo non è assolutamente da trascurare.
E credo che la pensi così anche la mia amica Pinklady, visto che ha partecipato con divertita e gradevolissima sagacia al clima cameratesco di questo insolito trio post-liceale, dimentico di cartellini e allievi per tornare a surfare le onde dell'adolescenza, negli stessi posti, quasi tra le stesse persone con cui abbiamo cominciato ad aprire gli occhietti, piccoli gattini trovatelli in un mondo di vigliacchi predatori di cuccioli d'uomo (da leggere con intonazione commossa).
Quello che devo ancora una volta riportare, purtroppo, è che se al posto del Circeo c'era un qualsiasi altro luogo ameno, il weekend sarebbe stato esattamente lo stesso.
Segno che i cuccioli sono effettivamente cresciuti e, un po' come i gattini svezzati, sono pronti a lasciare "il nido", il rifugio della giovinezza. Per farla breve l'affetto verso un Circeo che ci ha cresciuto sembra essere svanito, quasi scomparso, sostituito da un senso di solida amicizia, complicità, nato proprio qui ma cresciuto su binari svincolati dal "luogo".
E sono sicuro che noi tre, domattina, potremmo prendere l'aereo per una qualsiasi meta esotica, non necessariamente da sogno, per scoprire che il Circeo per noi è molto più un'idea, una dorata astrazione, che un luogo da frequentare per ritrovare quello stato d'animo, quella serenità, quella fiducia e curiosità per un futuro che in una segreta metamorfosi sta diventando il nostro presente.
Parlando invece del Cantautore Bacchini Munito di Chitarra, va riportata una certa serenità nell'affrontare la sua onda musicale, onda direi oceanica, grazie anche al suo fido chitarrista e un talento, questo nessuno può eccepirlo, nello scrivere e nel tenere un pubblico davanti al palco.
Basta complimenti, nei giorni del Circeo avrei detto scherzosamente "il bluff prima o poi finirà", ma un click sul suo myspace può dare a chiunque il privilegio di un giudizio frutto soltanto del proprio raziocinio.
Ho parlato di una pietra miliare che, alla fine, mi auguro potrò ricordare con piacere: abbandono gli occhiali, o almeno ho intrapreso la strada che potrebbe portarmi ad abbandonare definitivamente gli occhiali.
Proprio domattina farò una visita presso una clinica oculistica e, se tutto dovesse essere entro i giusti parametri, un magico laser dai poteri taumaturgici restituirà ai miei occhi l'onore di ricevere la luce nel modo giusto, permettendomi di tornare a vedere come una persona normale.
Contando che li porto da oltre 15 anni, ovvero più della metà dei giorni che ho "visto" (felice doppio senso) su questo mondo, direi che potrebbe essere considerato un giorno da crocettare sul calendario.
Calendario che corre velocissimo verso l'estate dove, ancora una volta, mi attendono 15 giorni passati tra tavole, vele, vento e windsurf senza tregua. Ho comprato una tavola nuova, non vedo l'ora di metterla in acqua e soprattutto non vedo l'ora di tornare a settembre con la carica estiva che ogni anno mi permette di affrontare un autunno e un inverno senza (poi troppe) difficoltà soggettive.
Non vedo l'ora di andare in vacanza, non vedo l'ora di "rifare Circeo", magari da un'altra parte, e non vedo l'ora di mettere in pratica (a settembre ormai) un'altra scelta -professionale ma legata all'estetica- che ho fatto.
Ma che, per scaramanzia, rinvio su questo diario di qualche post.
In questo senso il mio DNA di stradista su due ruote non aiuta di certo, chi va in moto raramente va in coppia, ma se non mi sono fermato qui è solo per due motivi paralleli.
Il primo, banale e forse scontato, è che non ho trovato il "mood" giusto per appoggiare le dita sulla tastiera, lasciando fluire le parole sulle note di un adeguato accompagnamento musicale. A più riprese sono capitato in questa pagina e, trovata una sequenza di parole che avesse un perché, non ho avuto il coraggio, o la voglia, di cliccare su "pubblica post".
Con il senno di poi non ho rimpianti.
Il secondo motivo è, ancor più banale, una serie di impegni a raffica in ufficio, culminanti in questi giorni con il montaggio delle puntate di un format di sei settimane che andrà in onda dal primo agosto, un programma di cui sono il programmista/curatore/autore. Senza contare che anche stasera, alle 21, sarò al Master Control per seguire una diretta.
Il tutto suona affascinante, molto formativo sul piano professionale, ma così mortificante per la mia voglia di scrivere che quasi mi vergogno ad ammetterlo.
Ma non disperiamo.
Negli oltre 30 giorni che separano l'adesso dalla pioggia lucente non ci sono stati grandi accadimenti, a parte un controverso ma zuccherato weekend al Circeo e un'importante "milestone" appartenente agli ultimi 15 giorni.
Parliamo del Circeo cercando, per quanto possibile, di non sparare a zero come feci l'ultima volta che ci sono stato. Cosa molto difficile visto che, alla resa dei conti, la vera nota positiva dei due giorni abbondanti passati all'ombra del promontorio omerico è la compagnia.
E come poteva essere altrimenti se a dividere il primo weekend di mare c'erano con me niente popò di meno che Pinklady e il Cantautore Bacchini Privo di Chitarra?
Dico privo di chitarra perché in quei momenti lui è soltanto Simone, e tra una risata e una frecciata è l'amico di sempre, quello dei cicchetti, delle ubriacature, dei viaggi verso musicali mete sperdute e della dura lotta con la solita quotidianità.
Un "valore" (come direbbe l'amico comune Vito Rubino) che con il passare dei giorni diventa sempre più raro, esclusivo. Un privilegio che visto al cospetto del suo nuovo EP (messaggio promozionale) "Come il Giorno e la Notte" e della brillantissima carriera musicale che sta avendo non è assolutamente da trascurare.
E credo che la pensi così anche la mia amica Pinklady, visto che ha partecipato con divertita e gradevolissima sagacia al clima cameratesco di questo insolito trio post-liceale, dimentico di cartellini e allievi per tornare a surfare le onde dell'adolescenza, negli stessi posti, quasi tra le stesse persone con cui abbiamo cominciato ad aprire gli occhietti, piccoli gattini trovatelli in un mondo di vigliacchi predatori di cuccioli d'uomo (da leggere con intonazione commossa).
Quello che devo ancora una volta riportare, purtroppo, è che se al posto del Circeo c'era un qualsiasi altro luogo ameno, il weekend sarebbe stato esattamente lo stesso.
Segno che i cuccioli sono effettivamente cresciuti e, un po' come i gattini svezzati, sono pronti a lasciare "il nido", il rifugio della giovinezza. Per farla breve l'affetto verso un Circeo che ci ha cresciuto sembra essere svanito, quasi scomparso, sostituito da un senso di solida amicizia, complicità, nato proprio qui ma cresciuto su binari svincolati dal "luogo".
E sono sicuro che noi tre, domattina, potremmo prendere l'aereo per una qualsiasi meta esotica, non necessariamente da sogno, per scoprire che il Circeo per noi è molto più un'idea, una dorata astrazione, che un luogo da frequentare per ritrovare quello stato d'animo, quella serenità, quella fiducia e curiosità per un futuro che in una segreta metamorfosi sta diventando il nostro presente.
Parlando invece del Cantautore Bacchini Munito di Chitarra, va riportata una certa serenità nell'affrontare la sua onda musicale, onda direi oceanica, grazie anche al suo fido chitarrista e un talento, questo nessuno può eccepirlo, nello scrivere e nel tenere un pubblico davanti al palco.
Basta complimenti, nei giorni del Circeo avrei detto scherzosamente "il bluff prima o poi finirà", ma un click sul suo myspace può dare a chiunque il privilegio di un giudizio frutto soltanto del proprio raziocinio.
Ho parlato di una pietra miliare che, alla fine, mi auguro potrò ricordare con piacere: abbandono gli occhiali, o almeno ho intrapreso la strada che potrebbe portarmi ad abbandonare definitivamente gli occhiali.
Proprio domattina farò una visita presso una clinica oculistica e, se tutto dovesse essere entro i giusti parametri, un magico laser dai poteri taumaturgici restituirà ai miei occhi l'onore di ricevere la luce nel modo giusto, permettendomi di tornare a vedere come una persona normale.
Contando che li porto da oltre 15 anni, ovvero più della metà dei giorni che ho "visto" (felice doppio senso) su questo mondo, direi che potrebbe essere considerato un giorno da crocettare sul calendario.
Calendario che corre velocissimo verso l'estate dove, ancora una volta, mi attendono 15 giorni passati tra tavole, vele, vento e windsurf senza tregua. Ho comprato una tavola nuova, non vedo l'ora di metterla in acqua e soprattutto non vedo l'ora di tornare a settembre con la carica estiva che ogni anno mi permette di affrontare un autunno e un inverno senza (poi troppe) difficoltà soggettive.
Non vedo l'ora di andare in vacanza, non vedo l'ora di "rifare Circeo", magari da un'altra parte, e non vedo l'ora di mettere in pratica (a settembre ormai) un'altra scelta -professionale ma legata all'estetica- che ho fatto.
Ma che, per scaramanzia, rinvio su questo diario di qualche post.